Al rinnovo scopre di non poter avere la patente

La notizia ha già fatto il giro dei media da qualche giorno e anche www.patente.it ha deciso di parlarne.

Una decina di anni fa, Cristian Friscina originario di Cellino San Marco in provincia di Brindisi, alla visita di leva dichiarò di essere omosessuale. Dall'ospedale militare Bonomo di Bari partì una comunicazione alla motorizzazione civile in cui si segnalarono «patologie che potrebbero risultare di pregiudizio per la sicurezza della guida» e si fece riferimento a «dubbi sulla persistenza dei requisiti di idoneità psicofisica prescritti per il possesso della patente». La Motorizzazione in seguito a quella nota procedeva sospendendo la patente all'interessato, senza però fargli sapere nulla. Il ragazzo è venuto a sapere della sospensione solo al momento del rinnovo della patente, in tempi recenti. Al momento della richiesta della visita medica consueta Friscina veniva così a conoscenza della pesante discriminazione avvenuta a sue spese. La vicenda è stata resa nota dai Radicali, che hanno presentato in questi giorni un'interrogazione urgente al ministero dei Trasporti e della Difesa.

Una vicenda analoga, avvenuta in Sicilia, si è già conclusa con esito positivo: il Ministero dei Trasporti è già stato condannato a risarcire 20 mila euro a un omosessuale per motivi analoghi a questo.

L’omosessualità non è una malattia psichica, non è una malattia, non pregiudica la capacità di guidare, eppure c’è ancora bisogno di dirlo.